
I parcometri automatici spesso nascondono delle truffe: non solo nelle grandi città come Roma, ma anche nei paesi di provincia. Proprio dalla Capitale, però, arriva il maggior numero di segnalazioni: la situazione è ben conosciuta sia dall’Atac che dalle forze dell’ordine, e nel corso degli anni i fermi e le denunce si sono moltiplicati. Anche nelle ultime settimane, quindi, sono giunte all’Adoc segnalazioni diverse relative a erogatori che erano stati manomessi in modo tale da bloccare le monete inserite. Nelle zone molto frequentate come San Lorenzo, San Giovanni e Testaccio, la situazione si è rivelata particolarmente grave.
Per altro, agire sui parcometri è tutt’altro che difficile: è sufficiente bloccare lo sportello per il recupero delle monete con una graffetta o con un piccolo bastoncino e il gioco è fatto, le monete inserite non vengono più restituite. Non è difficile intuire che, con uno stratagemma di questo tipo, i parcometri che si trovano in quartieri molto popolosi sono in grado di far guadagnare anche 50 o 60 euro al giorno.
L’Adoc, che difende i consumatori, invita tutti a stare in guardia, anche se difendersi non è proprio semplice. L’unico accorgimento che è possibile mettere in pratica consiste nell’accertarsi che lo sportellino per il recupero delle monete funzioni e non sia bloccato; ovviamente, è bene ricordarsi di farlo prima di inserire i soldi. Nel caso in cui si trovi una graffetta, uno stuzzicadenti o qualsiasi altro ostacolo, è opportuno segnalare l’episodio all’Atac o direttamente ai vigili urbani, indicando non solo la zona in cui si trova il parcometro, ma anche il codice identificativo della macchinetta. Il presidente dell’Adoc Lamberto Santini, d’altro canto, ha stigmatizzato il comportamento del Comune di Roma, mettendo in evidenza il numero ridotto di verifiche eseguite.
Da parte dell’associazione dei consumatori, in sostanza, giunge la richiesta di moltiplicare e di intensificare i controlli. La collaborazione delle autorità è, da questo punto di vista, fondamentale, anche per riuscire a identificare i colpevoli. Certo, negli ultimi anni è stata introdotta una novità importante come quella che consente di pagare il parcheggio su Internet, ma si tratta di un’opportunità che non tutti colgono, anche perché soprattutto gli automobilisti più anziani non dispongono di uno smartphone. L’Atac, in ogni caso, parla di un fenomeno che è sotto controllo e replica specificando che le macchine vengono monitorate con costanza, al punto che negli ultimi mesi la quantità di casi rilevati è scesa drasticamente. Sarà davvero così? Di certo la prudenza non è mai troppa in questi casi.
Ultimo aggiornamento: 21 Giugno 2022 da Adamo Davide